martedì 19 gennaio 2021

Come porsi di fronte a chi fa bene le cose? (parte 1)

In un mondo come dovrebbe essere, che tipo di atteggiamento occorrerebbe avere nei confronti della produttività, del buon operare, dell'essere capace, dell'andar bene e via discorrendo?

Cosa dice la mia Eutopia riguardo a questo argomento?

Prima di esprimerlo in parole semplice, occorre fare un paio di dovute premesse.

La prima è che molti dei concetti esposti sono stati trattati, ampliati, estesi e confusi nella cultura umana per molte decine e centinaia di anni.

Creando un guazzabuglio di concetti che spesso sono difficile da analizzare singolarmente e che causano spessissimo molti fraintendimenti.

Non perchè i concetti in se siano sbagliati o complessi. Non lo sono.

Diventano complessi perchè confusi e approssimati. Vengono fatte analogie dove non vi sono similitudini o uguaglianze dove non c'è niente di uguale.

Andiamo al sodo.

Quando parliamo di produttività, non intendiamo solo una caratteristica di una fabbrica o una azienda o un impiegato. La produttività è la capacità di realizzare cose.

Uno studente produttivo è uno studente che studia, comprende ciò che studia e ottiene buoni voti e promozioni.
Ma il concetto si può estendere anche al di là del lavoro. Possiamo avere una mamma produttiva, un papà produttivo, un figlio produttivo, una fidanzata produttiva, un marito produttivo, un amico produttivo.

Cosa intendiamo in questo caso? Che la persona sta indossando il ruolo che dice di indossare o che si è in modo concordato d'accordo che lei indossi e ottiene i risultati o svolge le azioni che ci si aspetta da quel ruolo.

E qui veniamo al dunque. Ovvero è stato forse specificato con esattezza cosa quella persona in quel ruolo dovrebbe fare e ottenere? Perchè solo il definirlo prima permette di controllare dopo se ciò è avvenuto.

Se io decido di essere un amico e penso che per esserlo devo farmi i cavoli miei, cercare qualcuno quando mi fa comodo ma non essere raggiungibile quando servo agli altri.... beh.... forse potrebbe andar bene ma non è ciò che, in senso comune e generalmente accettato, le persone si aspettano che un amico faccia e sia.

Anzi se analizziamo ogni ruolo esista nella società umana, si scoprirà che non è poi così difficile stabilire quale sia la "produzione" insita in quel ruolo. Certo, la società sta diventando un pò confusa a riguardo. L'espansione del fenomeno del relativismo culturale (per cui tutto è uguale a tutto e nessuno può dire che qualcosa è in un certo modo) sta portando a ridefinire una gran quantità di ruoli.
Che anche nel momento in cui fosse una giusta ridefinizione, ha l'effetto collaterale di creare molta confusione.

Ad esempio. Quale è lo scopo e ciò che deve ottenere una mamma, nell'allevare dei figli?

Qualcuno potrebbe dire proteggerli. Qualcuno potrebbe dire permettere che corpi indifesi vengano protetti fino al punto in cui sono capaci di badare a se stessi da soli. Che sembra uguale ma non lo è.

Con quest'ultima definizione, vedremmo che una buona azione di una mamma è quella che va nella direzione di ottenere che un figlio cresca e sia sempre più capace di badare a se stesso.
Tutto ciò che contribuisce a ciò è una buona azione e tutto ciò che non contribuisce non è in quella misura una buona azione.

E da qui sarebbe facile anche capire che cosa significa essere una mamma produttiva. Significherebbe essere una mamma che ottiene sempre di più un figlio autonomo, che sa difendersi e occuparsi delle cose e capace di replicare questo percorso anche per i suoi figli in un tramandare la vita da generazione in generazione.

Il "comportarsi bene", "essere educato" etc. sono parte di questo pacchetto ma non sono lo scopo. E si eviterebbe di dare troppa enfasi a cosa significa esattamente comportarsi bene. Che significa tanto ma spesso anche niente.

Ad Maiora.

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