martedì 16 febbraio 2021

La legge ZERO della convivenza fra uomini

In questo ambizioso percorso di costruzione del "mondo come dovrebbe essere", ancora non abbiamo trovato un punto di partenza.

Il blog è giovane (questo è solo il 6 post del blog) e quindi irruente, adolescenziale, entusiasta e proiettato nel futuro.

Ma allo stesso tempo dimentica un approccio metodico nel cassetto delle buone intenzioni. Certo. Ma a noi piace così e quindi così lo prendiamo.

A parte questa premessa in un certo senso inutile, è comunque buona cosa mettere in evidenza qualche ANTEFATTO nel nostro percorso per delineare uno schema di come la società e il nostro modo di vivere dovrebbe essere. Ovviamente nel mio umile parere personale. Non a caso il blog si chiama la mia eutopia e non quella degli altri.

L'antefatto per antonomasia è l'enunciazione dello scopo fondamentale per cui un uomo si unisce ad altri uomini per andare a formare una società.

Questo antefatto potrebbe essere definito come lo step 0 del percorso, il fondamento più fondamentale di tutto il ragionamento. E potrebbe essere enunciato, più o meno, nel seguente modo.

Un individuo, essendo un organismo vivente, ha come scopo primario della sua attività la SOPRAVVIVENZA.

Questa enunciazione non ci dice che l'individuo non faccia ANCHE altre cose. Ma che l'impulso a sopravvivere sia il suo impulso primario. 
Non diciamo neanche che il più importante o più bello o più qualche cosa.
Diciamo solo che è il primario. Che nella lingua italiana significa che viene prima.

Potrebbe (e io faccio parte di quella schiera di persone che lo pensa) essere che ci siano altri impulsi più degni di rappresentare l'uomo come ad esempio l'estetica, l'amore, la ricerca della verità, la compassione ma l'impulso a sopravvivere è sempre il basamento anche di questi altri impulsi.

Quindi se un individuo ha come scopo quello di SOPRAVVIVERE (che altro non significa che perdurare in uno stato di esistenza nonostante nemici e fattori contrari), ne discende che la costituzione di una società avviene perchè l'UOMO ha scoperto che in gruppo egli sopravvive meglio.

L'homo sapiens non è l'unico animale a fare ciò e anzi sono più gli esempi di organismi e specie che dimostrano che insieme si sopravvive meglio piuttosto che il contrario.

L'uomo ha prima creato gruppi piccoli e poi ha fatto in modo che gruppi piccoli ne creassero degli altri e così via.

E' nato il nucleo familiare, quello del clan (familiari stretti e amici strettissimi), quello del villaggio, del territorio, dell'etnia, del popolo e poi di intere nazioni e/o continenti. Un impulso che continua e che prima o poi sfocerà completamente nel fatto che ogni essere umano si riconosce nel gruppo dell'umanità.

Già adesso ci sono persone che ragionano così, in modo molto naturale, senza forzature.

Certo. Il riconoscersi e lavorare in un gruppo più grande non significa per niente che i gruppi minori ne escano disgregati. Il far parte di un popolo non è in contrasto con il nostro sentirci parte di una famiglia, di una associazione o di un clan. Anzi, spesso questo modo matrioska di procedere è ancora più stabilizzante e di supporto.

Come si crea quindi una società più equa? Iniziando dal mettere a fuoco e comprendere al 100% quale sia l'impulso base dell'essere umano. Ovvero la sua tendenza a sopravvivere. 
E che questa sopravvivenza si amplia quando l'uomo si unisce ad altri uomini per formare gruppi sempre più grandi e coesi. Nuovi gruppi che si sovrappongo ai vecchi senza cancellarli.

Vedremo la prossima volta, quale sia il criterio che ci guida per fare le scelte giuste nella società. Criterio che parte proprio dai concetti che abbiamo espresso oggi.

AD MAIORA

giovedì 4 febbraio 2021

Perchè si sente spesso questa necessità di ricorrere all'UOMO FORTE?

Appare veramente intenso il continuo ricorso al concetto di "UOMO FORTE" in una larga fetta dell'opinione pubblica ed elettorato.

I casi sono all'ordine del giorno. Vi è, ora, chi al di fuori della Russia si esalta nel descrivere le gesta del novello zar Vladimir Putin o ancor più persone che, pur non essendo americane, hanno visto nella figura di Donald Trump quell'UOMO FORTE di cui sembra esserci tanto bisogno.

Il concetto che voglio oggi esaminare è proprio questo desiderio per qualcuno forte ma per molti comunque presente di avere un singolo individuo al comando.
Perchè avviene?

Possiamo fare un ragionamento per logica ed arrivarci. O perlomeno, arrivare ad una conclusione che sia verosimile.

Gli esseri umani vivono seguendo un principio psicologico e di equilibrio mentale molto chiaro e basilare. Si chiama il principio del dato stabile.
Questo principio asserisce che per eliminare la confusione in qualcosa occorra sempre isolare e adottare un DATO stabile. Ovvero un qualcosa di fisso su cui poter prendere le misure del resto della scena. Corollario peculiare di questo principio è che non necessariamente un elemento preso come DATO STABILE debba essere anche una verità o un fatto giusto. E' l'assegnazione arbitraria (cioè senza una particolare e logica spiegazione) della caratteristica di DATO STABILE a tramutare un dato in dato stabile.

Così una persona qualsiasi dato stabile è meglio di nessun dato stabile. Perchè quando di adotta un dato stabile e lo si tiene, di primo acchito si vede una diminuzione della confusione intorno a se. E quindi meno confusione,  più tranquillità e meno ansia per il futuro. 

Parliamo di sensazioni, di come la persona percepisce l'ambiente e la situazione. Non certo di realtà solide. Questo è talmente vero che per una persona una scena può essere confusa mentre per un'altra no. Dipende da persona a persona. Dipende dalla capacità di tollerare il movimento e le interazioni e dalla capacità di aver scelto dati stabili.

Quindi, tornando all'argomento, cosa è o cosa potrebbe essere questo desiderio profondo dell'UOMO FORTE? La risposta è che in tempi difficili (che onestamente possono essere quasi tutti i tempi) l'individuo può sentirsi confuso.
Vedendo una società ingiusta, un governo debole e poco efficace, un sistema che non funziona, criminali che se la spassano e persone disoneste che ottengono diritti che non meritano, un individuo può sentirsi confuso. E può quindi cadere nella tentazione di voler risolvere quella confusione con un dato stabile.

Questo è umano. Non c'è da meravigliarsi.

Ma il dato stabile potrebbe essere qualunque cosa. Un impegno civile maggiore, dare il proprio contributo. E via dicendo.
Sicuramente la scelta di un UOMO FORTE che diventi il dato stabile di tutto lo scenario politico e "risolva" tutta la confusione è una sorta di scorciatoia. Non perchè sia un crimine che ci siano uomini forti e capaci. Non lo è. Tutto il contrario.

Ma il pericolo è che qualcuno si presenti solamente come UOMO FORTE facendo leva proprio su questa necessità di protezione di una popolazione. E di FORTE quell'uomo magari non ha niente. O ha poco.

Perchè il primo passo da stabilire è cosa intendiamo per forza in un leader? Questa è la vera domanda. Se non decidiamo cosa sia veramente la forza diventa un esercizio sterile discutere se ci vuole un uomo forte o meno al comando di una nazione o di un popolo.

AD MAIORA.