Dopo un anno di inattività (anche un pò di più...), ritorno a pubblicare un post su questo blog.
Cosa è successo dall'ultimo post? Non credo proprio che serva che lo scriviamo a caratteri cubitali.
In effetti il mondo non è più (e probabilmente non lo sarà più) quello di prima.
E (tolgo anche il forse...) mai come ora è necessario avere in mente cosa vorremmo in questo mondo al posto di questa specie di surrogato di società.
Io l'ho chiamata "la mia eutopia", il mio bel luogo. La potremmo chiamare anche SCENA IDEALE. Ovvero dobbiamo per forza avere in mente quale è la scena che vorremmo realizzare, quello che vorremmo che fosse.
Perchè se non abbiamo una scena ideale, non possiamo vedere quanto distante dalla scena ideale è la scena esistente.
Questa pandemia di questo virus che tanta paura continua a fare a moltissime persone ma anche governi e organizzazioni, ha sicuramente creato uno scenario nuovo e ci obbliga a osservare le cose in un modo nuovo.
Diciamoci la verità, non è il covid il problema di questo pianeta. Ora come ora in tutte le TV, giornali e mass-media non si fa altro che parlare del virus, delle sue conseguenze e di ciò che occorre fare per contrastare la sua diffusione.
Io ritengo che la comparsa di questo virus abbia solamente squarciato il velo che copriva la realtà. Una sorta di velo di maya shoschopenhaueriano.
I veri problemi sono venuti a galla ma esistevano già da tempo, forse da troppo tempo per poter innocentemente dire che non li conoscevamo.
In questo appena passato 2020, ho riflettuto molto sulle questioni derivanti dalla pandemia. Molto di più di aver pensato a cosa effettivamente fosse e producesse la pandemia.
E sebbene con molti, molti mesi di ritardo eccomi qui a cercare di parlare di come il mondo dovrebbe essere.
Ovviamente e molto umilmente, secondo il mio punto di vista.
Grazie per l'attenzione
Ad Maiora
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